9 gennaio 2015

IL TESORO DI MONTECRISTO: “Un romanzo che diventa affresco del Mar Mediterraneo. Il mare dove i personaggi vivono e agiscono in due mondi e modi differenti di intendere la fede: quella cristiana e quella islamica” (2di2)

ilvicinato@ -  CAPITOLO PRIMO: «Sull’isola regna il silenzio assoluto della notte. Il monastero è un ammasso nero che si confonde a mezzo monte col cielo illuminato da una falce sottile di luna, emaciata e sinistra. Il mare sotto e lontano non rumoreggia, non un alito di vento. All’improvviso frà Guboldo ,pieno di sudore,salta sul giaciglio della cella dove dorme. Spalanca gli occhi, si tocca la gola. Un filo di luce lunare filtra dalla monofora e gli illumina il saio. Guboldo osserva e non vede tracce di sangue. Eppure, solo pochi attimi prima, aveva visto la sua stessa testa spiccata dal collo e portata in giro appesa ad una picca…». CAPITOLO SECONDO: «A Genova è notte fonda. Qualche latrato di cane e fronde di foglie per un leggero vento settembrino. Una nuvoletta rende appena visibile la mezzaluna splendente in alto nel cielo. Andrea Doria è sveglio non riesce a dormire. Cosa accadrebbe se la flotta imperiale fosse sconfitta dai turchi? Una domanda che lo tormenta da tempo. Genova come potrebbe difendersi da sola? Dove potrebbe trovare risorse economiche per allestire una nuova flotta? Questi interrogativi lo angosciano ormai da tempo e in questa lunga notte,quasi di scirocco,sono divenuti particolare motivo di sofferenza…». CAPITOLO TERZO: «Al Al-Mahdia era notte calda ed umida. Uno scirocco che penetrava dentro le ossa e che spirava, oramai, da giorni. Dragut si era fatto portare nella sua stanza una delle prigioniere del bagno, l’aveva notata qualche giorno prima,risaltava tra le donne per la bellezza. Era abituato a prendersi la donna che più gli piaceva tra le nuove schiave. Riteneva la donna una preda allo stesso modo con cui si accaparrava di ogni cosa,di ogni oggetto nelle sue scorribande lungo le coste italiane. Possedere una donna e poi lasciarla era per lui un fatto normale. Mai si era legato in matrimonio a nessuna. Mai ne aveva perciò ripudiata alcuna. Tutte dovevano obbedire in silenzio…».