ilvicinato@ - Fonte: Unione delle Chiese metodiste e
valdesi - «Sarebbe sbagliato identificare il diavolo con una figura
precisa. Eppure ci troviamo spesso di fronte ad azioni e comportamenti che si
oppongono alla vita, a una forza negativa che può avere molte manifestazioni.
Il diavolo è dove non si vuole capire, ma solo colpire; non rispettare, ma solo
distruggere. Distruggere gli altri, ma talvolta anche se stessi. Alla fine la
forza negativa sarà rivelata nella sua inconsistenza, cioè si capirà che è solo
vuoto, nulla. Lo sappiamo perché ci è stata fatta conoscere la vera forza,
quella del Figlio di Dio, di Dio presente al nostro fianco nella persona di
Gesù. Gesù si è confrontato molte volte con il diavolo, con la forza che tenta
di separare e di dissolvere la comunità umana e la singola persona umana. E
l’ha sempre annientata. Lo ha fatto annullando i suoi effetti; con un’azione
non negativa, ma positiva. Le persone che Gesù ha incontrato si sono sentite
capite. L’accoglienza che Gesù ha dimostrato verso le persone di diverse
categorie, anche le più disprezzate, ha la sua motivazione in una conoscenza
profonda della condizione umana. Ma egli non ha conosciuto come spettatore.
Conoscendo illumina, costruisce, dà alle persone una sostanza nuova. Gesù ci
accoglie come siamo, ma non ci lascia come siamo. Questa è l’opera positiva,
che è la vera vittoria contro il potere del male». Da una riflessione di
Bruno Rostagno, Pastore evangelico