17 aprile 2015

ALDO CLARIS APPIANI, PADRE DI LORENZO: “Non provo rancore, ma voglio giustizia. Noi dobbiamo combattere chi sembra cercare scusanti, perché giustificazioni non ce ne sono! Non si ripeta più che la folla scelga e acclami Barabba”

ilvicinato@ - Ai funerali del giovane avvocato Claris Appiani c’era l’intero paese, idealmente era partecipe tutta l'Isola d’Elba. La Chiesa di Santa Barbara non è riuscita a accogliere le molte persone che sono state costrette a rimanere nella piazza antistante. Tutti si sono stretti attorno al babbo Aldo, alla mamma Alberta, alla sorella Francesca e all’anziana nonna Wanda. Al termine della funzione religiosa il giovane legale è stato commemorato da due suoi amici e dal sindaco di Rio Marina. Il discorso finale, quello più emozionante, è stato pronunciato Aldo Claris Appiani che si è rivolto alle istituzioni, non per inseguire rancori, ma per avere giustizia. Aldo ha esordito citando una ballata (La morte di Piero) di Fabrizio De André: “Arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera”, e ha proseguito:  «Lorenzo era un soldato senza armi che ha varcato la frontiera disarmato. È andato disarmato all'appuntamento con il suo assassino». Poi, fra l’altro, ha aggiunto: «Lorenzo  non ha subito il male ma ha incontrato il male assoluto. Non provo rancore, ma voglio giustizia perché quella persona è il male, e la giustizia deve combattere il male. Voglio che venga riconosciuta una responsabilità individuale: non è colpa della società, non si può dare la colpa alle circostanze, chi deve pagare paghi! Noi dobbiamo combattere tutti quelli che in questo momento sembrano cercare scusanti, che cercano motivi per comprendere, laddove c'è stata invece solo distruzione e morte, la morte anche della mia vita. Non si ripeta più che la folla scelga e acclami Barabba!».