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«Si dice che gli abitanti della Terra di Rio, quelli nati e cresciuti qui e
come lampate attaccati allo scoglio, siano duri, ma non perché scarsi di
comprendonio, bensì perché tenaci nei loro propositi. Alcuni portano l’esempio
di quei minatori che con la mazza, a forza di battere, frantumarono una grande
palla di ematite: “Tu dura e noi riesi!”. A me piace più l’esempio del marinaio
che con una piccola piccozza cercava di rompere un grosso e robusto ceppo, che
proprio non si voleva spezzare. Più il legno resisteva e più lui diceva: “Tu
duro e io riese!” e giù un colpo. “Tu duro e io riese!”, e giù un altro colpo. “Tu
duro e io riese!” , e giù un altro colpo ancora. Insomma, lui imperterrito
continuò a battere finché quell’avanzo d’albero, opportunamente fatto a pezzi,
si trasformò in brace, con la gioia di tutta la brigata». Lorenzo (M)