30 agosto 2015

IL VANGELO CI PARLA. LA PAGLIUZZA E LA TRAVE: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? …Matteo 7,3”

ilvicinato@ - La similitudine trave-pagliuzza è un'immagine paradossale, tuttavia rende chiara l'assurdità di colui che s’innalza a giudice del prossimo. In noi c’è una facile convinzione che ci porta a credere che scoprendo e smascherando i difetti degli altri, possiamo nascondere o comunque sminuire i nostri. Questa subdola insidia ci spinge a giudicare gli altri e a puntare lo sguardo indagatore e il dito accusatore verso il fratello e non verso noi stessi. Il contrasto fra la pagliuzza e la trave, difatti, disegna la differenza tra l'esiguità del problema degli accusati in confronto alla grandezza del problema dell'accusatore. Succede proprio così: Molti sono pronti a criticare gli altri, ma trascurano le colpe serie che hanno loro! A noi cristiani questo capita quando ci disabituiamo dal fare un attento esame di coscienza che ci porta a vedere prima la trave nel nostro occhio e poi la pagliuzza nell'occhio del nostro fratello. Gesù prima ci ammonisce (Mt.7,5): Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave. E poi ci chiarisce: solo allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello”. Infine, teniamo presente il precedente versetto con cui Gesù ci avverte (Mt.7,2): Con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi».