ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi
- «Bibbia è parola greca
che significa "i libri"; per gli ebrei sono i documenti che i profeti
hanno scritto per il popolo di Israele, prima di Cristo; per i cristiani sono
gli stessi libri con l'aggiunta delle lettere e dei vangeli che gli apostoli di
Gesù hanno scritto per le comunità cristiane e per questo chiamano i primi
Antico Testamento, gli altri Nuovo Testamento. I cristiani hanno la stessa Bibbia
e tutti la chiamano "parola del Signore" perché la leggono come un
messaggio che Dio rivolge ancora oggi all'umanità. Questo non significa però
che quello che è scritto sia stato dettato da Dio, come pensano i musulmani del
Corano. Significa che Dio ha ispirato gli autori in modo che dicessero e poi
scrivessero le cose che riguardano lui e la fede in modo esatto. I profeti e
gli apostoli sono dunque uomini che hanno scritto le loro esperienze, le
rivelazioni, i fatti di Cristo dal punto di vista della loro cultura. Così il
profeta che ha descritto la creazione ne parla riferendosi alla scienza
babilonese del suo tempo. Perciò i libri della Bibbia non vanno letti come
libri di scienza, di storia, di filosofia ma di religione, di fede. Tutti i
cristiani riconoscono l'autorità della Bibbia, ma per i protestanti non è solo
"parola di Dio" per la chiesa ma per ogni credente, che deve poterla
leggere e studiare come il messaggio di Dio per lui». Tratto dal libro Alfabeto
evangelico, scritto dal Pastore Giorgio Tourn