lomarchetti@ - «È
innegabile come nei prossimi giorni i bozzoli della limantria (lymantria dispar)
si muteranno in belle farfalle le quali andranno ad aggiungersi alle altre che
popolano l’Elba. Così è fuori di dubbio come alla fine di luglio gli alberi
dalle foglie triturate dai bruchi avranno ripreso a vegetare e non si vedrà più
una sola limantria. Forse è anche vero che il bombice dispari, abita l’Isola
d’Elba già da prima degli uomini, ma tuttavia è anche vero che negli ultimi
anni nelle aree boschive dell’Isola si
è creata una situazione invasiva, soprattutto nei boschi (piante di leccio e di
sughera), che questa si è estesa agli alberi da frutta e alle piante
ornamentali con un bruco polifago che invade le casa di campagna e non solo. È vero
che l’intero territorio dell’Elba non può essere trattato usando le spore del
bacillus thuringiensis, il batterio sporigeno, ma agli studiosi è giusto
chiedere sia il motivo del proliferare esponenziale del fenomeno limantria, sia
individuare particolari settori di boschivi dove intervenire per limitare il
fenomeno alla radice. Questo devono fare i nostri sindaci che finora si sono
disinteressati del problema lasciandolo all’Unione di comuni delle Colline
Metallifere». Lorenzo (M)