ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi
- «Giuseppe abbandona da
subito il palcoscenico e lascia spazio a un figlio speciale, un figlio che non
è suo ma di cui si occuperà con amore. Silenziosamente, sì, perché di Giuseppe
non conosciamo la voce; Giuseppe ascolta ma non risponde. Noi udiamo l’angelo
del Signore parlare con Giuseppe, non conosciamo però la risposta del falegname
di Betlemme. Lo vediamo solo agire da credente, ai margini dell’evento.
Giuseppe infatti non mette in atto la sua volontà iniziale, il ripudio, ma
risponde con obbedienza a una chiamata. Nella storia della salvezza l’unica
modalità di essere credenti è fare la propria volontà solo quando si compie la
volontà del Signore. Questa obbedienza ad una vocazione ricevuta,
quest’obbedienza realizzata fuori dai riflettori, questa obbedienza che porta a
compimento il significato della propria vita, Giuseppe ce la indica con
chiarezza e semplicità». Alcuni
stralci della riflessione di Eleonora Natoli, Pastora evangelica