5 giugno 2016

IL VANGELO CI PARLA. “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie… Matteo 1, 24”. La marginalità è una sorta di penombra che nei nostri tempi viene temuta come una specie di condanna: “Se non appari, non sei!”

ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «Giuseppe abbandona da subito il palcoscenico e lascia spazio a un figlio speciale, un figlio che non è suo ma di cui si occuperà con amore. Silenziosamente, sì, perché di Giuseppe non conosciamo la voce; Giuseppe ascolta ma non risponde. Noi udiamo l’angelo del Signore parlare con Giuseppe, non conosciamo però la risposta del falegname di Betlemme. Lo vediamo solo agire da credente, ai margini dell’evento. Giuseppe infatti non mette in atto la sua volontà iniziale, il ripudio, ma risponde con obbedienza a una chiamata. Nella storia della salvezza l’unica modalità di essere credenti è fare la propria volontà solo quando si compie la volontà del Signore. Questa obbedienza ad una vocazione ricevuta, quest’obbedienza realizzata fuori dai riflettori, questa obbedienza che porta a compimento il significato della propria vita, Giuseppe ce la indica con chiarezza e semplicità». Alcuni stralci della riflessione di Eleonora Natoli, Pastora evangelica