ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi
- «Se apriamo la nostra
Bibbia, troviamo nel libro dell'Ecclesiaste alcune indicazioni. Anzitutto: “Non
c’è uomo che abbia potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere
sul giorno della morte” (8,8a). L'Ecclesiaste guarda il suo mondo, che non è
poi così diverso dal nostro, e prende atto dell'impotenza dell'essere umano di
fronte all'assurdo, al male e soprattutto alla morte, che dell'assurdo e del
male è un po' la quintessenza. Dopo una tale constatazione, quest'autore che
molti considerano un pessimista, dovrebbe dubitare di tutto, diventare
definitivamente negativo. Invece, è il contrario. Oggi ci ha detto: “Io ho
lodato la gioia” (8,15a). Sì, loda le semplici gioie di ogni giorno: un buon
pasto, lo stare in compagnia, e la soddisfazione che si può ricavare da un
lavoro ben fatto. E ci propone di fare da noi stessi la nostra gioia. Le
sventure arrivano da sé, noi non abbiamo presa su di loro; ma la felicità
bisogna costruirsela. Dobbiamo fare di ogni tempo, di ogni momento vissuto, un
tempo importante, che arricchisce. Vivere al massimo ogni momento, vivere
armoniosamente, anche al cuore della sofferenza e della tristezza. È qualcosa
che è pressoché impossibile senza l'aiuto di Dio. Ogni giorno vissuto è un
giorno guadagnato. Ogni giorno vissuto è un dono di Dio». Alcuni stralci della riflessione di Ruggero Marchetti, Pastore evangelico