ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «L’azione di Gesù
è presente nel contrasto tra un prima e un dopo, tra un prima piccolo e
nascosto, e un dopo grande e manifesto. Nella nostra vita di credenti non
sempre sappiamo vedere l’opera del Signore all’interno dei tanti avvenimenti
che sperimentiamo, perché ci fermiamo al “prima” e non siamo capaci di
attendere il “dopo”. Siamo prigionieri del vivere nel presente senza più
entusiasmo per il futuro. E dato che il nostro presente è contrassegnato tante
volte dal seme dell’ingiustizia e dalla sofferenza, siamo incapaci di guardare
oltre e di avere speranza. La nostra piccola parabola vuole insegnarci due cose
importanti. Innanzi tutto la nostra vita non è prigioniera del presente perché
il Signore è all’opera e interviene per rendere possibile libertà e pace. In
secondo luogo il passaggio tra il “prima” e il “dopo” avviene in un tempo
relativamente breve: il lievito è posto nella farina, alla sera, e al mattino
l’impasto è pronto per essere cucinato. Non si tratta di essere entusiasti
rifiutando di considerare i fatti che accadono, né di avere una speranza per
rimandare ogni soluzione al domani, né di essere eterni rassegnati che devono
attendere che passi la notte. Qui il Signore ha già dato inizio alla sua
potente attività per trasformare completamente la nostra esistenza. Qui
l’intervento del Signore porta a compimento le promesse di pace e di giustizia.
Qui il Signore mette all’opera il nuovo governo di Dio: il suo Regno è vicino e
il tempo dell’attesa si è accorciato per divenire presente». Giovanni
Anziani, Pastore evangelico