ilVicinato@ - Fonte notizia elbareport.it - «Parlare di "tradizioni pure ed originali
elbane" è scientificamente qualcosa che fa sbudellare dalle risa le
formiche, e questo ripetiamo vale anche ed in particolare per la gastronomia
(chiedete ad uno studioso affidabile come Alvaro Claudi che vi spiegherà come
l'elbanissima schiaccia briaca è incontestabilmente, in versione analcolica, un
dolce che arriva dal mondo dell'islam e che gli struffoli di Pomonte (arabi
probabilmente pure loro) si fanno identici in Sicilia, Calabria, Campania, che
i Pimientos de Padròn, una delle più note "tapas" spagnole, si
mangiano a San Sebastian e a Portoferraio sotto il nome di peperoni verdi
fritti). Studiare seriamente la gastronomia è proprio l'osservazione delle
continue trasformazioni per contaminazione: la cucina è continuamente materia e
sapere "in fieri" (ma l'assessore qui pensiamo non possa giungerci). Però
forse il punto è che l'odore del polpo
lesso e lo sfrigolio del Kebab mal si conciliano con l'aroma (?) dei mille
gusti di gelato (rigorosissimamente tradizionale, che diamine!) che si
spacciano nel salotto buono di Mortoferraio; è infatti un falso storico che
dalle valli trentine i gelatai abbiano invaso il mondo, in realtà la patria
storica del gelato italiano la si deve
collocare tra Piè dell'Asino e il Bucine, tra Stiopparello e Pelo di Cane, nel
famoso Triangolo della stracciatella». Sergio Rossi, rubrica A Sciambere del gelato misto ai
gusti di polpo, stracciatella e kebab. CONTINUA…