ilVicinato@ - Fonte notizia elbareport.it - «Credo che molti ex giovani ricordano
Dario Fo, quale autore ed straordinario attore, per averlo visto all'inizio
degli anni “70 al cinema-teatro "Astra" in Mistero Buffo. Ci fu chi prese
molto di traverso l'esibizione di artisti così originali e
"rivoluzionari". Tra
loro l'allora parroco Don Pietro che la
domenica successiva fece distribuire all'uscita della messa di mezzogiorno dal
Duomo, un volantino in cui criticava con toni accesi, lo spettacolo ritenuto
blasfemo. Iniziò una vivace polemica cittadina che terminò con un comunicato di
Dario Fo. Sempre in quel periodo riuscimmo a portare Franca Rame a Capoliveri
in Legami pure ma spacco tutto lo stesso, che trattava, con buon anticipo sui
tempi della politica ufficiale, il problema dell'emancipazione femminile. Dario Fo nel
giorno seguente portò in scena un altro spettacolo, su un tema a Lui molto
caro, l'esigenza di diffondere la cultura tra le classi meno abbienti: L'operaio
conosce trecento parole il padrone mille per questo Lui è padrone». Nedo Volpini