2 gennaio 2017

RIO MARINA, 16 NOVEMBRE 1899. IL COMPORTAMENTO DISUMANO DEGLI INGLESI: “L’equipaggio inglese del grosso piroscafo Ladoga non prestò nessun soccorso ai naufraghi della bilancella Crepi l'Invidia. Anzi, il capitano Goldwing rifiutò loro abiti asciutti, cibo ed un riparo per la notte”

ilVicinato@ - Fonte notizia: Lelio Giannoni - La bilancella “Crepi l'Invidia” era sparita tra i marosi, ma i suoi cinque marinai riuscirono a raggiungere rada piaggese dopo avere percorso a remi circa otto miglia di mare in tempesta. A largo si trovava un grosso piroscafo inglese, il “Ladoga”, che prima del sopraggiungere della tempesta era affiancato da due bilancelle, a bordo delle quali, due squadre di sviati passavano le coffe cariche di minerale ai loro compagni che dai bordi della nave le riversavano dentro le stive, dove una ventina di altri operai procedevano allo stivaggio. Gli operai addetti al trasbordo del minerale che si erano rifugiati sul piroscafo inglese, quando videro la barca con i naufraghi del “Crepi l'Invidia”, forti del loro numero, imposero al recalcitrante capitano Goldwing di accogliere sulla grande nave a vapore. A quei poveri naufraghi però, nonostante le miserevoli condizioni, non fu prestato nessun soccorso da parte degli inglesi, che si rifiutarono persino di fornire abiti asciutti, cibo ed un riparo per la notte. Gli inglesi riservarono un trattamento a dir poco disumano anche agli scaricatori, negando il cibo e le bevande che i capisquadra avevano richiesto, anche a pagamento e di fronte alle vibranti proteste degli operai, inventarono la scusa che la cambusa era stata sigillata dalla dogana. E non fu quella l'unica angheria, poiché a quei disgraziati il capitano negò persino un ricovero per la notte ed a scanso d'equivoci, ordinò ai suoi di chiudere i boccaporti delle stive, lasciando disponibile soltanto il deposito del carbone: un'offerta che fu sdegnosamente rifiutata da tutti. La mattina successiva, il vento s'era ormai abbonacciato e il sindaco, Carlo Giannoni, inviò un telegramma al prefetto con il quale chiese dei carabinieri di rinforzo, perché "tanta era l'indignazione della popolazione da temersi gravi inconvenienti per i marinai inglesi". L’intero articolo di Lelio Giannoni  è stato pubblicato sulla rivista La Piaggia nell’autunno 2003.