umbertocanovaro@ - Rubrica XXIV:
“Del'imborsatione et Offitio del Anziani di Rio” (8a e ultima parte). Concludiamo con l'approfondimento sulla carica
istituzionale del Consiglio degli Anziani, la carica più importante di Rio,
dopo aver analizzato molti degli aspetti che riguardavano la loro elezione e la
loro funzione: «Debbino detti Anziani nel principio del loro offitio
vedere che il Commissario scriva tutti l'Atti Civili e Criminali (penali, nda)
in libri ben legati e trovando che dicto Commissario non scriva li atti come di
sopra, siano tenuti darne aviso al nostro Illustrissimo Signore e s’intenda
detto Commissario essere cascato in pena di scudi cinque per ciascuna volta; et
essendo a ciò detti Anziani negligenti, s'intendino essere incorsi in pena
dell'Arbitrio di detto Signore Illustrissimo o suo Luogotenente (cioè a loro
discrezione, nda) e privati di fatto dell'offitio dell'anzianato». Apprendiamo quindi che
nonostante il Commissario avesse un potere enorme, in quanto rappresentante del
Signore Appiani, non sfuggisse ad una fase di primo controllo proprio da parte
della più alta carica civica: un sistema di pesi e contrappesi che assicurava
il controllo sulla gestione della cosa pubblica. Umberto
Canovaro