ilVicinato@ - «Bettino Ricasoli si era
dichiarato favorevole a restaurare il principio elettivo come fondamento degli
ordini municipali e aveva fatto predisporre al consiglio di stato una legge
basata sul regolamento del 1849 ma con variazioni significative. Considerava le
lezioni comunali come suggello all'assemblea dei rappresentanti tenutasi
nell'agosto 1859. Nelle elezioni dell'autunno del 1859, avvenute il giorno 30
ottobre, i moderati, cioè coloro che volevano annessione al regno di Sardegna
nell'ordine e senza violenza, con a capo Ricasoli, riportarono una strepitosa
vittoria dal momento che dalle loro fila proveniva l'80% dei consiglieri
comunali. Ricasoli riformò il regolamento del 28 settembre 1853 ispirandosi al
progetto di legge Capponi del 1848. Venne reintrodotta l'elezione dei
consiglieri comunali che sarebbero stati eletti con schede segrete a scrutinio
di lista. Il diritto elettorale venne riconosciuto ai due terzi dei
contribuenti alla tassa prediale (imposta fondiaria su terreni e fabbricati) presi
per ordine di maggiore quota sul ruolo generale dei contribuenti. Il diritto
elettorale poteva essere esercitato dall'elettore stesso o da chi lo
rappresentava per legge ovvero per scheda segreta. Tutti gli elettori del
comune erano eleggibili con un significativo allargamento del campo di eleggibilità
rispetto al regolamento del 1849 seppur con alcune importanti eccezioni. La
nomina dei gonfalonieri rimaneva ancora sottratta al principio di elezione, infatti il governo, nella persona del ministro dell'interno, continuava a nominare il
gonfaloniere». Marcello Camici