ilVicinato@ - «(…) Ciò che avrebbe dovuto rappresentare un elemento di vantaggio per il
nostro turismo, ossia la possibilità di gestire direttamente in loco dei denari
pubblici destinati a promuovere e sostenere l'offerta elbana, di fatto si sta
disperdendo in mille rivoli e vede noi rappresentati delle associazioni in una
posizione di stallo, senza alcuna possibilità di intervento ed interlocuzione.
In questo contesto, inevitabilmente emerge la riflessione che prima si dava la
colpa alla regione, se le risorse destinate alla nostra isola erano scarse e se
"l'Elba era troppo lontana da Firenze", ma perlomeno le politiche di
promozione erano sistematicamente condivise dalla vecchia APT con le
associazioni di categoria. Adesso invece, quando il tutto viene gestito qui sul
territorio e a regola dovrebbe funzionare meglio, c'è una deleteria ed
inspiegabile estromissione delle categorie economiche da ogni concertazione.
Alla faccia della partecipazione, delle sinergie e dei percorsi di crescita
condivisa (…)Se il tanto sbandierato federalismo, inteso come
decentralizzazione di poteri e di risorse sui territori, dovesse partorire
risultati del genere, allora in questo caso ci viene da rimpiangere i bei tempi
passati, la vecchia APT, la regione, la provincia (…) Decidere
da un lato un ulteriore aumento della tassa di sbarco, e dall'altro essere così
macroscopicamente carenti nell'interlocuzione e nella condivisione di comuni
obiettivi strategici di promozione e sviluppo turistico del territorio con i
soggetti preposti, francamente ci sembra deleterio e confidiamo in una salutare
inversione di marcia». Franca Rosso, presidente di Confcommercio
Elba