24 marzo 2019

IL VANGELO CI PARLA: “Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?… Salmo 8,3-4”

ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «(…) C'è da imparare di nuovo la bellezza di un mondo in cui ogni creatura è unica e non ha eguali. C'è da imparare di nuovo quell'intreccio di perizia e passione che porta all'esistenza la trama complessa e meravigliosa della vita, dalle foreste brulicanti di creature alle pianure gentili, dai fondali degli oceani alle vette delle montagne. C'è da imparare di nuovo la gioia dell'artefice e delle sue creature, la gioia del primo giorno in cui le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia. Soprattutto, dobbiamo imparare di nuovo la cura dell'artigiano che ama la sua opera e la sua creazione. Non la sfrutta, non la depreda, non la uccide, non la riduce all'estinzione, non ne distrugge la diversità. La ama. Forse, dopotutto, l'immagine di un mondo fatto a mano non è così banale». Alcuni stralci di una riflessione di Luca Baratto, Pastore evangelico