9 aprile 2019

9 APRILE 2015, LA STRAGE DEL TRIBUNALE DI MILANO: “Le amare riflessioni di Aldo Claris Appiani”

ilVicinato@ - Fonte notizia quinewselba.it - Oggi è il quarto anniversario della strage del Tribunale di Milano in cui furono uccise tre persone fra cui il giovane avvocato Lorenzo Claris Appiani. Così il padre Aldo ha affidato alcune sue riflessioni alla sua pagina Facebook: «Il 9 aprile 2015 tre persone, un giudice, un testimone e un cittadino che partecipava a un processo, sono stati uccisi nel Tribunale di Milano. Il loro torto, grave, fu quello di fidarsi dello Stato perché mai più avrebbero pensato, e noi con loro, che un criminale, che li considerava nemici cui far pagare uno “sgarro” che pensava di aver subito, li riunisse proprio in Tribunale per la mattanza, proprio come faceva la mafia, ma nei ristoranti. Evidentemente sapeva perfettamente che il sistema di sicurezza era solo un teatrino di cartapesta, costoso ma assolutamente inefficiente. Dal l’assassinio di Giulio Cesare niente di paragonabile si era verificato in Italia nel luogo dove si amministrava la giustizia, luogo simbolo del contratto sociale. Sono passati 4 anni ma lo Stato non sembra essersi ancora reso conto del baratro che quel giorno si era aperto. Dopo di allora altri avvenimenti luttuosi si sono verificati con il concorso del mal governo e dell’inefficienza dell’amministrazione. Ultimo, non meno devastante, l’uccisione di un ragazzo spensierato da parte di un criminale che avrebbe dovuto essere in galera perché già condannato, ma che non lo era per “ritardi burocratici”. Si sono succeduti i governi ma l’incapacità ad agire è sempre la stessa: indignazioni e vicinanza alle vittime di rito, opposte tifoserie sul nulla, qualche leggina semi inutile buona per le favole della buona notte. E intanto il baratro morale ci sta inghiottendo e lo Stato, persa ogni parvenza di autorevolezza, non desiste dal suicidio».