ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «Il
fenomeno della diversità linguistica è spiegato dalla Bibbia come un fenomeno
originato dalla costruzione della torre di Babele, quando gli esseri umani
disobbedendo all'ordine di Dio di disperdersi sulla faccia della terra per
ripopolarla, decisero invece di stanziarsi nella pianura di Scinear e di
costruire una città e una torre la cui cima doveva giungere fino al cielo. La
confusione del loro linguaggio spezza l'unità linguistica che era alla base del
mastodontico progetto, creando il caos nel popolo, che abbandona la costruzione
della torre. La tradizione cristiana ha interpretato la perdita della lingua
unica come un'ennesima caduta; privati della lingua delle origini gli esseri
umani avevano perso la possibilità di un contatto diretto con Dio. Tuttavia, il
Babele trova la sua redenzione nella venuta di Cristo (…) Lo Spirito Santo, non
è per l'uniformità ma per la pluralità, perché Dio ci chiama a servirlo e a
lodarlo nella pienezza di noi stessi, così come siamo stati creati, con le
lingue e i doni che ci sono propri. La fedeltà a Dio richiede che siamo fedeli
a noi stessi». Alcuni stralci di una riflessione di Jean-Félix
Kamba Nzolo, Pastore evangelico