ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «Il
duplice affresco che apre la Bibbia illustra la creazione mettendo in relazione
forti contrasti: caos e ordine, luce e tenebre, acqua e terra, lavoro e riposo (…)
Il giardino è l'immagine più bella di questa nuova armonia che sostituisce il
caos primordiale. Entro tale giardino il Creatore pone l'uomo, maschio e
femmina; e, tra gli alberi, anche l'albero della vita. Il poema teologico ci
dice che Dio, una volta terminata la sua opera grandiosa, osservando le realtà
da lui creata vide come tutto fosse molto buono. E finalmente si riposò (…) Sono
passati i millenni, l'uomo ha trasformato (e spesso devastato) la creazione e
ha costruito le sue città. L'albero è lì, nel cuore della città, a ricordare
che non è l'uomo al centro né del creato né della sua creazione urbana.
Centrale è il giardino con tutti i suoi esseri viventi, le sue piante, i suoi
corsi d'acqua. "La guarigione delle nazioni" (Apocalisse 22,3)
inizia quando il legame con la terra, i
suoi frutti e gli esseri viventi, cessa di essere predatorio ma si apre alla
riconoscenza e alla cura dell'ambiente che ci circonda». Alcuni
stralci di una riflessione di Giuseppe Platone, Pastore
evangelico