umbertocanovaro@ - «A Pistoia... si solevano fare piccoli pugnali, i
quali essendo stati portati in Francia come novità, furono dal luogo di
provenienza detti dapprima pistojesi (….). Enrico Stefano scrittore del XVI secolo, così scriveva a
riguardo delle piccole lame fabbricate in questa città toscana, famosa per i
suoi abili artigiani in grado di fabbricare il "Pistorienses gladii",
una spada tipica di quelle popolazioni belliche. Quando quel tipo di lama
approdò in Francia, il suo nome, sarebbe stato distorto in bistorie, sarebbe
poi diventato bistouri. Questo, naturalmente secondo una versione etimologica.
Un’altra, vorrebbe invece che il termine bisturi derivi dalla parola sculprum
rasorium, strumento usato dai barbieri dell'Antica Roma nel 400 a.C., sia per
la rasatura che per le incisioni chirurgiche. Sculpum, che quando venne reso
tagliente sulle due parti, diventò “bis sculpum”, termine che si potrebbe
essere poi evoluto. Qualunque sia comunque la
storia di questo vocabolo, è certo che sia stato poi mutuato nella scienza
chirurgica, per effettuare le incisioni sul corpo umano». Umberto Canovaro