5 aprile 2021

PASQUA ALL’ELBA, TRA SACRO E PROFANO: “O la sportella infiocchettata o una scarica di legnate”

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Da un articolo di Alvaro Claudi, chef e storico della gastronomia pubblicato su elbareport.it: «Anticamente all’Isola d’Elba la festa pasquale si festeggiava prevalentemente con il pane benedetto. I pani pasquali erano preparati con la farina bianca e aromatizzati con anice, finocchio, e talvolta addizionati con uvetta, pinoli, fichi secchi, e edulcorati con miele o vin cotto. Queste aggiunte servivano per dare un tocco diverso al “pane quotidiano”. Secondo la tradizione dei vari versanti del territorio, e venivano modellati in forme e fogge diverse (…) Notevole interesse suscita il pane con gli uccelli, detto anche pane ferettato: un tipo di pane azzimo adorno di uccelli, e di smerli che si prepara nella zona di San Piero in Campo. Talvolta con gli uccelli (in origine probabilmente colombe) viene collocato un uovo col guscio che cuocendo assieme al pane si assoda (…) La sportella e il cerimito raffigurano i simboli sessuali e sono stati recuperati e riproposti, sia nella versione più antica, senza zucchero, sia nella versione dolce, più recente, con zuccherini colorati. Questi pani venivano usati come dichiarazione d’amore fra i giovani che si “guardavano”. Il giovanotto, la mattina della Domenica delle Palme faceva pervenire alla ragazza desiderata un paniere adorno di fiori con il cerimito, se la ragazza gradiva il regalo e quindi la dichiarazione d’amore, il giorno di Pasqua contraccambiava facendogli recapitare una sportella infiocchettata. Al contrario... una scarica di legnate! (…)».