umbertocanovaro@ - «Non è una formula magica, ma una complessa
disciplina scientifica che studia i sigilli in tutti i loro aspetti (artistici,
culturali, sociali, storici e giuridici). Il termine deriva dal greco
“sphragis”, o meglio ‘sigillo’
(impronta, immagine), parola a noi più nota come diminutivo del latino
‘signum’, piccolo segno. Il sigillo si sviluppa in area mesopotamica intorno al
VII-VI millennio a.C., ben prima della
diffusione della scrittura. Anzi il sigillo, può essere considerato un vero e
proprio prodromo del segno scritto: un’immagine, comprensibile a tutti, un
segno grafico che si carica di un contenuto concettuale. Nel medioevo, chiunque
possedesse una carica pubblica, laica o ecclesiale, doveva avere un sigillo per
autenticare i documenti. Il sigillo è esso stesso un documento, il cui studio è
in grado di fornire preziose informazioni storiche. Numerosi i materiali che si
possono ravvisare: argilla, cera, piombo, ceralacca, carta; numerose le forme:
circolari, quadrate, a losanga, ovali, ogivali. Per non parlare poi della più
svariata iconografia: la maestà con l’autorità sovrana, equestre con il signore
a cavallo, agiografico con immagini sacre, monumentale con le vedute
significative di città. Pressoché tutti gli archivi storici italiani conservano
ancora esempi di queste impronte. Buon ferragosto a tutti i lettori!». Umberto Canovaro