17 marzo 2023

PILLOLE DI SAGGEZZA PIAGGESE: Il fascista: “Andate a letto!”. Achille (sarcastico): “E domattina a che ora mi devo alzare?”

lomarchetti@ - «Achille Silvietti era mio bisnonno, era originario di Roccatederighi (Maremma), e era giunto alla Marina di Rio insieme al padre a due fratelli. Il babbo e i figli lavoravano in miniera, ma Achille, ancora giovane, preferì la via del mare, anche se non sapeva nuotare. Ben presto divenne nostromo (sottufficiale) e fu amato a rispettato dagli uomini della marineria riese. Fu colpito da un ictus che gli paralizzò la parte destra del corpo (braccio e gamba). Si aiutava con un bastone e con galliega (basco) in capo e fusciacca (fascia) intorno alla vita, entrambi neri, andava spesso sugli Spiazzi a guardare il suo mare che tanto amava. Un giorno passò un corteo di fascisti con tanto di gagliardetto e Achille, a causa della sua invalidità fu impossibilitato a togliersi in copricapo, come invece era obbligatorio. Allora ci pensò uno squadrista che gli gettò la galliega in terra e la calpestò e poi in modo perentorio aggiunse: “Andate a letto!”. Il mio bisnonno di rimando, con tono  sarcastico, gli chiese: “E domattina a che ora mi devo alzare?”, così lo gelò. Un fascista che lo aveva navigato (lavorato insieme) come nostromo, raccolse da terra il berretto e in modo rispettoso glielo rimise in testa». Lorenzo M.