ilVicinato@ - «Siamo in una casa della campagna
di Grassera, nella quale la miseria si taglia a fette, e si sta avvicinando l’ultima
ora di un uomo che tuttavia è sempre cocente anche se le comari, intorno al capezzale, stanno recitano le solite ave marie. La figlia dell’uomo
si avvicina al letto dov’è disteso il padre e amorevolmente gli chiede: “Ba’ la
volete una tazza di brodo? L’uomo, con un filo di voce risponde seccato: “Me lo
dai aora (adesso che sto morendo), me l’avevi a da’ prima, aora me lo sbatto sulla
cappella!”. La figlia, tanto per rimediarla di fronte alle quattro pettegole presenti, dice
ad alta voce: “Lo sentite? Dice che vole (vuole) andà nella cappella (tomba gentilizia),
ma come famo (facciamo) se non ci avemo nemmeno i soldi per ricoverallo
(seppellirlo) nel fornello (loculo)”. Noi non sappiamo né quando né come si svolse
il funerale tuttavia, a causa della miseria in cui viveva quella famiglia, l’uomo
sicuramente fu sepolto nella nuda terra».