3 giugno 2025

LA MOGLIE INCAZZATA: “MA CHE N'HAI FATTO DEI SOLDI CHE T'HO LASCIATO?”. IL MARITO SERAFICO: “TU PAPA, IO GALLI!”

lomarchetti@ «Lui era un minatore e non era molto loquace, pare avesse qualche difficoltà nella parola. Lei, invece, chiacchierava tanto e svelta, che pareva una macchina per cucire. Lui era sedentario, al contrario a lei piaceva viaggiare, non solo sull’Isola, ma anche di là dal Canale, così quando le suore organizzarono una gita a Roma, in piazza San Pietro, all'incontro col papa, fu una delle prime a iscriversi. La sera prima della partenza, lei consegnò al marito i soldi che gli dovevano bastare per vivere nei giorni in cui lei sarebbe stata dal Papa. Sì, non vi meravigliate, perché in quel paese costumava che l'amministrazione della casa fosse affidata alle donne, siano state mogli di marinai o di minatori. Quando lei rientrò dalla gita, raccontò al marito le bellezze viste nella città del Vaticano e a Roma in generale. Disse del bel discorso che il Papa aveva fatto “affacciato dalla finestra”. Poi scese nei particolari, si soffermò su cosa aveva mangiato e su chi erano le sue compagne di camera, chi d loro russava e chi pisciava frequentemente. Alla fine domandò al marito il rendiconto di quanti soldi gli erano avanzati rispetto a quegli che lei gli aveva lasciati. Lui, però, non solo non aveva più una lira, ma addirittura aveva lasciato qualche debito. Al che lei s'inferocì: "Ma che n'hai fatto di quei soldi? Sei proprio un debosciato!” E lui serafico: "Tu Papa, io Galli". Il Galli era l’oste della bettola dove lui, approfittando dell'assenza della moglie, aveva trascorso tutte le serate in compagnia degli amici davanti a un fiasco di vino e un piatto di minestra bella calda». Lorenzo M.