pd.rio@ - «La prima immagine parla al cuore: Enrico
Berlinguer e Giorgio Napolitano alle Fornacelle. Una spiaggia pubblica e
accessibile a tutti. Vissuta, aperta. Un simbolo di partecipazione, memoria,
futuro. La seconda è un progetto dell’architetto Giacomo Sasso, pubblicato nel
2013 su Archilovers — piattaforma internazionale per architetti e designer. S’intitola
“Le Nuove Fornacelle”: un’operazione dal costo di produzione di 1 milione e 300
mila euro, commissionata da un privato, che immaginava quell’area trasformata
in case, parcheggi, recinzioni, accessi riservati. Il soggetto privato
sembrerebbe essere lo stesso che: nel 2013 affidava l’incarico all’architetto
Sasso per un'opera di cementificazione mai realizzata; nel luglio 2024
presentava un’istanza per demolire un muretto di contenimento e una porzione
della strada di uso pubblico; domenica 6 ottobre 2024 procedeva, senza titolo
abilitativo, alla demolizione, violando la servitù di uso pubblico. Una
demolizione abusiva, oggetto di ordinanza dirigenziale di ripristino del 25
novembre 2024. Ma non solo: la vicenda è oggi al centro di un contenzioso
pendente al TAR e di una causa civile presso il Tribunale di Livorno, a seguito
dell’azione possessoria promossa dal Comune. Ma questa vicenda va ben oltre un
contenzioso legale: riguarda l’identità, i diritti e la dignità di un’intera
comunità. È il principio stesso di bene comune a essere messo in discussione. La
proprietà in questione parrebbe essere sempre dell’Istituto Santo Spirito delle
Salesiane di Don Bosco. Lo stesso Istituto che un tempo utilizzava le strutture
di Fornacelle per le vacanze dei bambini a loro affidati. Ma che, dal 2024 — se
confermato il loro titolo di proprietà — ha di fatto reso impossibile l’accesso
ai più fragili, agli anziani, alle famiglie con bambini. Ha costretto alla
chiusura il ristorante Le Fornacelle. Come per il porto di Cavo, è una vicenda
che colpisce tutta la comunità. E come per il porto, ci appelliamo al senso di
responsabilità e all’interesse generale, al bene pubblico. Per questo non
molleremo. Quel tratto di strada deve tornare carrabile. Devono tornare i
giovani e gli anziani. Devono tornare i bambini a giocare. Scendano in campo
tutte le forze democratiche — regionali
e nazionali — perché i diritti e la storia non si cancellano». Fabrizio Ania, segretario del circolo Pd di
Rio