ilVicinato@ - Fonte notizia ElbaPress - «Simone De Rosas,
candidato consigliere regionale nella lista del Pd, siè presentato alla
stampa venerdì 19 settembre alla libreria MardiLibri di Portoferraio, e ha elencato alcune priorità della sua
campagna elettorale e del suo mandato in caso di elezione rimarcando che la sua
candidatura “non è una candidatura per
dire che va tutto bene. Sono stato critico in questi anni e porterò con me
quelle criticità, non per usarle inutilmente dicendo al contrario che va tutto
male, ma per stimolare progetti per risolvere i problemi. È arrivato il momento
di unire alle giuste proteste, un progetto complessivo per l’Isola”. Sulla
sanità ha detto “occorre rivedere il progetto “anch’io all’Elba” e trasformarlo
in qualcosa di più strutturale per riempire di professionisti residenti il
nostro ospedale. C’è poi per De Rosas:
“la sanità del territorio della quale si parla poco e nulla. Serve attivare
quanto prima le case di comunità per aumentare i punti prelievi in tutta
l’isola, per ricostituire centri di riabilitazione post operatoria diffusi,
serve poi la telemedicina per i malati cronici che non devono essere costretti
ad andare di continuo in ospedale e serve ripristinare all’Elba un servizio
essenziale: le visite per patenti, per le invalidità e per i
pescatori/marittimi. Per tanti sarà una cosa da poco ma chi la vive è costretto
a inutili quanto faticosi spostamenti. In sintesi una sanità che si avvicina
alle persone e che ha nell’ospedale il luogo ultimo di arrivo e non l’unico
posto possibile dove andare se si sta male”. Il candidato del Pd, ha poi
elencato l’altra priorità del suo mandato: l trasporti marittimi dove “la Regione
deve acquistare alcune navi e darle in gestione. Il solo contratto di servizi
pubblico non basta più, la regione deve tornare a essere proprietaria delle
navi e pretendere, soprattutto in inverno, un’adeguata frequenza di corse per
gli elbani e per i pendolari. Per De Rosas occorre anche che immediatamente
Regione, AdSP, Comuni, parlino con le compagnie di navigazione per strutturare
gli orari dell’inverno. Non possiamo aspettare che cambino a novembre per poi
indignarci sui social”».