ilVicinato@ - Fonte notizia iltelegrafolivorno -
«In apparenza è un vaso di Pandora che è stato scoperchiato. Prima un
caso a Siena, poi due a Livorno, qualche episodio si sarebbe verificato anche
nel Lazio. Si tratta del cosiddetto ’test del carrello’ nei supermercati Pam,
dove ispettori dell’azienda nei panni di finti clienti nascondono prodotti
’rubati’ dentro altre confezioni, poi messe nel carrello della spesa. Di fronte
al mancato rilevamento del ’furto’ da parte del cassiere, scatta la
contestazione disciplinare, fino al licenziamento. Insomma, il
’test carrello’ si è trasformato in un'imboscata. Gli ispettori
nascondono dei prodotti, attuano poi vere e proprie provocazioni alla cassa,
fanno pressioni psicologiche. Una trappola studiata per indurre il cassiere a
sbagliare e quindi giustificarne il licenziamento”. La questione, data la sua
crescente rilevanza, si sposterà giovedì sul tavolo romano, alla presenza dei
sindacati nazionali».
