lomarchetti@ - «Agli
inizi del ‘900 il medico condotto e l’ostetrica facevano parte, sia nel bene sia nel male, dei dipendenti del comune e da questo erano assunti, stipendiati e
licenziati. Avvenne che in una famiglia benestante, molto influente nella vita paesana,
nacque un bambino con la coda. La presenza di una coda nei neonati è un
fenomeno raro, ma che tende a scomparire entro otto settimane, oppure, può
essere eliminata con un intervento chirurgico. Questa particolare situazione era
all’epoca associata a una condizione di superstizione o addirittura macchia
sociale. I familiari del nascituro, quindi, facevano in modo che il fatto fosse
occultato. In paese, invece, quella
notizia corse di bocca in bocca e, addirittura, fu oggetto di sbeffeggiamenti: “Hai
saputo? A Vittorio è nato il figlio con la coda”. “Ma come? Sì, con la coda come
agli asini!”. E giù risate. Al Sor Vittorio e alla Sora Virgilia la cosa non
andò giù: Chi poteva aver diffuso una notizia che doveva rimanere segreta? Prima
il sospetto e poi la colpa cadde sull’ostetrica, solo lei e le donne di casa erano
a conoscenza del triste evento, escluse quest’ultime per ovvie ragioni, la colpa
fu data alla balia, come la si chiamava al tempo. Il Sor Vittorio, pompato dalla moglie, non perse tempo e andò
dal sindaco Carlo
Giannoni e gli disse: “Devi licenziare quella pettegola della levatrice, se no
alle prossime elezioni né io né la mia fazione ti sosteniamo!”. Ma con quale
motivazione licenziarla? Cominciarono a fare circolare la voce che data l’età, la donna non era più in
grado di svolgere il suo lavoro. Allora stabilirono di sottoporla a una prova fisica:
doveva andare dall’Annunziata al Cetolone (da un castello all’altro) in un
tempo prestabilito, cioè nel lasso di tempo che secondo loro era necessario
per cogliere due parti. La prova ebbe inizio, ma mentre la donna tutta affannata
percorreva via Mantebello, ebbe un malore, inciampò sui suoi piedi, cadde sulle
scale e si arrese. Quindi, non superò la prova: seppure capace, esperta e preparata fu
licenziata su due piedi (è proprio il caso di dirlo) anche se era completamente estranea dalla diffusione
della voce del bimbo con la coda. Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia…». Lorenzo M.
