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- «Nei negozi di Rio, dai supermercati alle
panetterie e ai bar, sono in bella
mostra e in vendita le schiacce briache, il nostro dolce tipico di queste
feste. Tuttavia, se in questi giorni giri per i carugli di Rio Marina, ma anche
perle strade di Rio Elba e Cavo, sei inebriato da un profumo che ti avvolge e
proviene da quelle case dove le nonne con l’aiuto dei nipoti, ma non di rado
gli uomini, stanno preparando, cuocendo e sfornando la Schiaccia Briaca che
sarà consumata a termine del pranzo di Natale, molto più gradita, ovviamente,
del panettone e del pandoro. È opportuno,
però, a non confondere la Torta Briaca
con la vera Schiaccia Briaca Riese, gli ingredienti di quest’ultima sono: kg. 1
di farina bianca, gr. 800 di zucchero, una bustina di uva secca, gr. 800 di
frutta secca tritata (800 gr. di noci, mandorle, gocciole e pinoli), scorze
grattugiate (arancio e mandarino), un bicchiere d'olio di oliva, due bicchieri di
aleatico, mezzo bicchiere di alchermes e, una bustina e mezzo di lievito. Ha
scritto lo chef Alvaro Claudi, studioso della cucina isolana “La Schiaccia
Briaca all'inizio era astemia, data l’origine araba, e raccoglieva ingredienti
tipici della cucina orientale: pinoli e uvetta di Smirne. Il vino aleatico,
elemento irrinunciabile nella versione attuale, è un'aggiunta ottocentesca,
così come le noci, non prodotte sull'Isola e quindi assai costose. La versione
ottocentesca prevedeva l'impiego del miele isolano al posto del raro e
costosissimo zucchero. La schiaccia che ne risultava, senza lievito né uova,
era a lunghissima conservazione e quindi adattissima a far parte delle
provviste dei marinai”». Lorenzo M.
