lomarchetti@
- «Mechina, la nonna di Ornella, fu
ricoverata all’ospedale di Piombino ed era la prima volta che lei quasi ottantenne entrava in un ospedale da ammalata. Un’infermiera, giunta l’ora di pranzo,
le chiese che cosa voleva da mangiare: “Mi porti un po' di faro e una
cucchiaiata di mascè”. La ragazza non capì e chiese alla nipote di Mechina la
traduzione simultanea. Che dire? Va bene per il “faro”, che seppure privato di
una “erre” altro non è che il farro, l’antico cereale, ma come poteva sapere la
giovane maremmana che il “mascè” è una pietanza di patate lessate, schiacciate
e riscaldate latte caldo, una noce di burro, sale e basta? Insomma, quello che oramai nel linguaggio comune è il purè».
