8 dicembre 2025

VITA DI PAESE: “Grazie maresciallo Pancione”

lomarchetti@ «In quel paese, così come in altri piccoli centri, le autorità si contavano sulle dita di una mano, o poco più: il sindaco, il maresciallo dei carabinieri, il parroco, il giudice di pace, il medico condotto, il farmacista e se c’era un porticciolo, era aggiunto pure il delegato di spiaggia. Un giorno giunse in paese il nuovo comandante della stazione dei carabinieri di cui gli attenti paesani notarono subito la grande pancia. Insomma, aveva un addome così prominente che pareva il famoso sergente Garcia, il nemico giurato di Zorro. Le donne però, che come si sa sono più attente degli uomini, osservarono che il nuovo maresciallo, oltre la pancia, si contraddistingueva pure per la grossa testa, sproporzionata rispetto la statura. Il graduato si caratterizzò sin subito per lo zelo con cui faceva rispettare la legge. Tuttavia, in quel paese di anarchici, tale abnegazione non piacque, così, anziché individuarlo per cognome, iniziarono a indicarlo con il soprannome. La cosa andò avanti e divenne di gergo comune: “Bada mi’ è passato Pancione, chissà a chi tocca la denuncia”, sussurravano le donne del vicinato. Avvenne che un giorno morisse un anziano ammiraglio, e i notabili del paese andarono nella casa di famiglia a rendere gli onori alla salma del vecchio lupo di mare, fra loro c’era anche il comandante della stazione dei carabinieri. Un amico del figlio del defunto lo avvertì: “Sta arrivando il maresciallo Pancione”. Il nostro comandante, tutto impettito, presentò le condoglianze sue e dell’Arma al familiare del morto, e questi gli tese la mano dicendo: “Grazie maresciallo Pancione”, pensando che quello fosse il cognome del militare. Non c’è dato sapere come questo reagì! Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia…». Lorenzo M.