20 agosto 2009

INSULTI E MINACCE A PAOLO BOGGI. Un gesto che offende la storia, le tradizioni e la cultura di noi elbani

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Una lettera intimidatoria è stata gettata, insieme a una maglietta con scritto Elbajazz, nel giardino dell’abitazione elbana del noto imprenditore del tessile Paolo Boggi, di origini partenopee e di provenienza meneghina: «La cittadinanza e l’amministrazione Comunale la ringrazia sentitamente per il suo vivo ed affettuoso suggerimento. Vogliamo subito iniziare a pulire tutte le panchine della nostra cittadina per dare il benvenuto a chi vuole avere il culo pulito. La preghiamo quindi vivamente di darci un aiuto con le sue magliette. Per intanto le forniamo una pezza per pulire o farsi pulire il suo culo merdoso che sporco come è non ha il diritto di poggiarsi sul nostro lungomare. Viva Peter Prakt. Viva Andrea Ciumei. Vaffanculo a tutti i bastardi napoletani. Pezzo di merda». Questo gesto e le parole contenute nella lettera anonima non meritano nessun commento. Leggendole provo solo disgusto. Esse offendono la storia di noi cittadini dell'Elba: la nostra identità isolana è fatta di accoglienza e rispetto verso tutti gli altri, indipendentemente dalla città o dal paese di provenienza, dal colore della pelle o dalla lingua parlata e dalla religione praticata.