10 giugno 2016

ELBA, L’INVASIONE DELLA LIMANTRIA? È UN FALSO ALLARME, CI CONVIVIAMO DA SEMPRE. FORBICIONI: “Le preoccupazioni devono nascere dalla consapevolezza e dalla conoscenza dei problemi, altrimenti si può parlare solo di allarmismi”

ilVicinato@ - Fonte notizia: Leonardo Forbicioni, entomologo per passione, tenews.it - «Il trattamento localizzato contro il bombice dispari o limantria (lymantria dispar), il bruco polifago oggetto delle cronache elbane di questi giorni, può essere fatto solo in caso di attacco a piante da frutta e/o comunque da reddito, ma senza generalizzarlo alle piante forestali. Il bombice dispari abita l’Isola d’Elba forse già da prima degli uomini. Il nostro bel verde, nel giro di un mese, sarà ancora più verde, e i turisti continueranno ad apprezzare l’Elba perché, magari evitando di trattare in maniera massiva il territorio usando le spore del bacillus thuringiensis (un batterio sporigeno che vive nel terreno), daremo loro modo di poter osservare la straordinaria varietà e bellezza di tutte le altre farfalle dell’Isola, che rischierebbero di essere sensibilmente colpite, considerata la scarsa selettività di questo batterio. Dopo venti giorni gli alberi dalle foglie triturate dai bruchi avranno ripreso a vegetare e non si vedrà più una sola limantria. Quindi, perché dobbiamo trattare i boschi in maniera massiva, addirittura con l’elicottero, se poi dopo venti giorni tutto torna come prima? Dobbiamo comprendere che “là fuori” c’è un mondo intero di esseri viventi che nascono, crescono, si nutrono, si riproducono e muoiono in un meraviglioso quanto complicatissimo e fragile equilibrio, che noi uomini non possiamo scompensare».