RIO MARINA, SIMONETTA E GIULIANO, LA LEGGENDA DEL BACIO RUBATO: “Quando lui, sceso dalla barca, tentò di baciarla lei cercò di mettere tra le due bocche un fazzoletto, lo fece con il cuore spezzato ma con lo scopo d’impedire…”
Simonetta e Giuliano
lomarchetti@ - «Simonetta Cattaneo,
appena sedicenne (1469), fu data in sposa a Marco Vespucci, suo coetaneo. Il
matrimonio era stato combinato da Jacopo III degli Appiani, marito della sorella Battistina, che in dote dette alla cognata Simonetta l’uso di una
porzione della “Montagna del ferro” dell’Isola d’Elba. Dopo il matrimonio la
giovane coppia si stabilì a Firenze, la città dei Vespucci, dove la bella
Simonetta si fece notare per la sua straordinaria bellezza e la leggiadria dei
suoi gesti. I fiorentini la ritennero la più bella donna vivente, tant’è che fu
scelta come modella dal Botticelli per “La nascita di Venere” e in numerosi
altri dipinti. Intanto i pensieri e l’amore della giovane Simonetta furono per
Giuliano de’ Medici, fratello minore del Magnifico, che si innamorò
perdutamente di lei, e i due divennero amanti.
La leggenda vuole che Simonetta trascorresse nel maniero del Giove (Rio) il periodo precedente la morte (1476), qui l’aria salubre dell’Isola
avrebbe potuto procurarle cura e giovamento dal mal sottile. Dalla Torre del
Giove Simonetta vedeva la costa e Piombino, di lì il suo sguardo innamorato
correva verso Firenze dal suo Giuliano. Un giorno un messaggero le annunciò
l’arrivo di Giuliano, e lei lo attese trepidante sulla spiaggia, e quando lui,
sceso dalla barca, tentò di baciarla lei cercò di mettere tra le loro bocche un
fazzoletto, lo fece con il cuore spezzato ma con lo scopo d’impedire che la
tisi fosse trasmessa al focoso amante. Giuliano però strappò il fazzoletto dalle
mani dell’amata, con rabbia lo gettò a terra, e la baciò ripetutamente sulla
bocca. I due amanti passarono tre giorni e tre notti di focoso amore, poi
l’addio… impegni politici volevano Giuliano a Firenze». Lorenzo (M)