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«Biglietterie e bar chiusi, erbacce, rifiuti, porte murate: è quello che resta
della stazione di Piombino, sette treni al giorno in un verso e sette
nell’altro, l’ultimo poco prima delle 19, pochi coraggiosi passeggeri che
sfidano il nulla e l’abbandono. La macchinetta automatica per i biglietti è
l’unico segnale che ancora quei pochi treni arrivano, per quei pochi passeggeri
che ancora li prendono. Le due stazioni di Piombino, quella di viale Regina
Margherita e quella Marittima, di fronte ai traghetti, dovrebbero collegare il
promontorio con il resto del mondo, anche se il servizio su gomma di Tiemme è
assai più capillare. Perché la vera stazione ferroviaria di Piombino e della
Val di Cornia (pure dell’Isola d’Elba, ndr), è Campiglia, sulla linea
tirrenica. Quella al porto, che in estate ha anche qualche treno diretto da
Firenze, come la “Freccia dell’Elba”, è comunque una stazione che è funzionale
a qualcosa, ma quella in viale Regina Margherita è quasi una stazione fantasma,
sulla quale una riflessione sia le Ferrovie che l’Amministrazione comunale
dovrebbero farla. Delle due l’una: o la potenziano, rendendola dignitosa, o la
chiudono».