ilVicinato@ - «Erano
le 12.00 di martedì 12 dicembre 2017 quando a largo dell'isola di Palmaiola il
traghetto Moby Niki ha urtato
probabilmente il fondale marino. È trascorso un mese ma sulle cause del
sinistro continua il silenzio da parte delle autorità preposte al controllo
della navigazione e all’incolumità delle persone. Nel secondo e ultimo
comunicato stampa della Capitaneria di porto è stato detto che "a seguito
delle verifiche subacquee sono state riscontrate circa una dozzina di
cricche" (crepe sottili più o meno
profonde) sullo scafo immerso della motonave.
Da allora fari spenti sull'incidente. Eppure
i 138 passeggeri hanno diritto di sapere: qual è stata la dinamica
dell’incidente? Quale rischio ha comportato quello sfrigolio subacqueo?».