ilVicinato@ - «A Campo nell’Elba, nel gennaio dello scorso anno, ci fu un
regolamento di conti finito nel sangue. Gli arrestati vennero tradotti nel
carcere Le Sughere di Livorno. Dopo circa sei mesi di detenzione, uno degli
autori, D.R. 47enne di origini palermitane, ottenne gli arresti domiciliari da
scontare presso la propria abitazione campese con l’ausilio del braccialetto
elettronico. Beneficio che pare però non sia stato sfruttato al meglio
dall’uomo e lo scorso mese di gennaio, dopo una denuncia per minaccia
presentata da un vicino di casa, il giudice per le indagini preliminari ha
accolto la richiesta della locale stazione carabinieri ed ha disposto
nuovamente la sua carcerazione. Tuttavia non è l’unico ad essere ritornato in
carcere lo scorso mese di gennaio. Anche la stazione carabinieri di
Portoferraio ha infatti dato esecuzione ad altri due ordini di carcerazione
emessi sempre dal Tribunale di Livorno nei confronti di R.M. 37enne torinese, e
M.M. 38enne portoferraiese, giudicati colpevoli per vecchi traffici di droga e
condannati all’espiazione delle pene loro attribuite».