7 aprile 2019

IL VANGELO CI PARLA. SERVIRE DIO NEI NOSTRI SIMILI SENZA ASPETTARE UN TORNACONTO PERSONALE E SENZA CALCOLI: “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà… Giovanni 12,26”

ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «Cosa significa essere discepolo di Cristo? I due verbi servire e seguire, sembrano tracciare il profilo di un vero discepolo di Cristo. Un discepolo è innanzitutto una persona dedita al servizio di Cristo e, in secondo luogo, è un suo seguace. Per far capire in cosa consiste il servizio a cui il discepolo è chiamato, Gesù propone se stesso come esempio di servizio. Egli è venuto nel mondo non per essere servito ma per servire (…) Durante la sua vita terrena Gesù non ha annunciato il regno di Dio soltanto a parole, lo ha invece testimoniato con i gesti concreti che attestano l'amore di Dio per noi esseri umani. Gesù ci dà dunque l'esempio di come possiamo servire Dio nei nostri simili senza aspettare un tornaconto personale e senza calcoli (…) Ciò è possibile solo nella misura in cui ci impegniamo, ogni giorno, a seguire la via indicata da Gesù che è la via della croce, imparando a crocifiggere il nostro egoismo, i nostri interessi, la nostra brama di potere o di dominio sugli altri». Alcuni stralci di una riflessione di Jean-Félix Kamba Nzolo, Pastore evangelico