2 ottobre 2020

RIO, LA REPLICA DELLA MAMMA DEL PICCOLO AUTISTICO: “Inizialmente sono andata dal sindaco per un aiuto a trovare una casa in affitto da un privato”

ilVicinato@ - «Il 29 settembre ho ricevuto la risposta del signor sindaco, Marco Corsini, ovviamente solo dopo che ho deciso di rendere pubblica tutta la triste vicenda. Rimango sempre impietrita e disorientata perché i tre punti elencati dal sindaco sono del tutto distorti ma non perché io affermo che non sia vero ciò che dice ma perché queste   incongruenze si sapevano dall’inizio e non ci volevano quattro mesi e mezzo per dare una risposta simile così facendo il Sindaco non fa altro che confermare la presa in giro che ha fatto nei confronti del mio bambino e voglio anche spiegare il perché dico queste cose: a) gli alloggi liberi da quanto detto dall’assessore, dottoressa Valeria Barbagli,  sono due e non uno; b) l'abitazione deve essere superiore a 40 metri quadrati e non metto in dubbio che possa essere così e che magari ci siano delle leggi da rispettare, ma forse quello che non è chiaro al sindaco Marco Corsini e che se lui evitava di dirmi di sì e che dopo aver letto la mia documentazione non ha fatto altro che dirmi di stare tranquilla e finché lui sarebbe sindaco  visto la necessità psicologica e psicofisica di un bambino avrebbe assegnato l'abitazione provvisoriamente al mio nucleo famigliare e questo non l’ha detto solo alla sottoscritta ma anche a terze persone, quindi facendo un passo indietro alla sua risposta perché non dire non possiamo aiutarvi!invece di illudere e ribadisco a prenderci in giro. Ricordo bene che l’assessore Simonetta Simoni diceva che l'abitazione non avrebbe aiutato molto la mia situazione perché piccola: camera sala cucina e bagno e in sua affermazione il sindaco rispose che sicuramente sarebbe stato meglio di dove mi trovo adesso e che essendo provvisorio mi darà respiro finché non trovavo la sistemazione più consona, ma noi già molto esausti per le nostre difficoltà come ci dobbiamo sentire dopo tutte queste cose, per qualcuno può sembrare un gioco, ma fidatevi non è così e forse anche impossibile a spiegare a parole perché non ci sono parole per ciò che è successo e per come ci sentiamo; c) capisco anche che deve essere stilato un bando per le emergenze, cosa mai menziona in quattro mesi e poi non mi reputo una persona così altezzosa da poter dire che la mia situazione e l'unica peggiore in tutto il comune perché io sono venuta con molta umiltà mettendo a nudo tutte le problematiche del mio bambino inizialmente per un aiuto a trovare un affitto da privato. Invece per quanto riguarda le scale confermo che sarebbe preferibile come da voi citato nella lettera di risposta una casa con giardino e al piano terra ma la parola e preferibile non si può mettere a paragone un primo piano con un terzo e poi ce  anche da valutare  che tipo di scale sono e da non dimenticare che in quella abitazione la rampa di scale che vi e per entrare in casa e molto ben esposta esternamente alla luce del giorno. Mi sembrava giusto puntualizzare alcuni punti perché non è giusto che solo perché voi avete il potere abbiate sempre ragione le parole non hanno corrisposto alle vostre azioni con più persone presenti a sentire.  Sono stata io una mamma che ama fortemente il proprio figlio ma anche forse troppo ingenua solo perché disperata mi sono fatta abbindolare da belle parole poi il risultato si e visto: il comune di Rio non ha voluto aiutarmi, no che non ha potuto, perché per darmi queste motivazioni bastava una settimana per comunicarle e non quattro mesi! Sono indignata perché non capisco a che gioco pensavano  di giocare, ma sono sicura che se a fare la stessa mia richiesta sarebbe stata un'altra famiglia in generale sarebbe andata in porto sicuramente, evidentemente noi siamo una famiglia che non poteva dare il proprio tornaconto. Grazie comune di Rio davvero impeccabile. Per dire». Concettina La Pusata, madre del bambino autistico di Rio