AMBIENTALISMO DEL FARE, un sì netto e chiaro al distretto nautico e al water front portoferrajese
marchetti.lorenzo@tiscali.it - Alcuni ambientalisti, vantandosi di avere al loro fianco una bella fetta di opinione pubblica, sembrano pronti a dare battaglia su ciò che Elbareport ha ribattezzato «Portoportoferraio». Ci riferiamo a quella che invece il sindaco Peria ha definito «una grande operazione di riordino urbanistico del water-front di Portoferraio, attualmente una delle aree più degradate del nostro territorio, trasformandola nel cuore pulsante di un nuovo modello di sviluppo locale che punta sulla nautica di qualità, sulla riconversione e diversificazione produttiva, sull’innovazione, sul potenziamento infrastrutturale». Un piano di riqualificazione che appare come un grande progetto elbano, fortemente connesso e sinergico con gli altri della costa. Ma per taluni ambientalisti la cosa più preoccupante è che «tutto questo richiederà nuovi parcheggi e nuova viabilità». Mi piace ricordare come «ambientalismo del fare» significhi coniugare la tutela della natura coi bisogni economici e sociali del territorio. In questo senso sembra andare il piano di riqualificazione del golfo di Portoferraio: «scatta l'ora dello sviluppo sostenibile, teso a dotare l’Isola d’Elba di servizi di qualità capaci di aprire il territorio al turismo e alla ricettività di alto livello». Il neodistretto nautico Elba-Piombino diventa, così, lo strumento per realizzare quell'intesa fra i comuni elbani, la provincia, la regione e l’autorità portuale utile ad attuare i progetti di riqualificazione dei singoli porti. Per di più, grazie all'acquisizione di standard competitivi nel settore della nautica, l’intero comprensorio sarà proiettato nel mercato internazionale.