Il novello capo del leghismo nostrano vede la pagliuzza altrui, ma non la trave nel proprio occhio: come vorrebbe risolvere i problemi elbani?
Mi piacerebbe conoscere come il Sig. Damiano Damiani avrebbe intenzione di risolvere i temi scottanti che in questo momento attanagliano la vita isolana: la privatizzazione di Tirrenia-Toremar, il destino di Pianosa, la legge per lo sviluppo delle isole minori, le salvaguardia delle piccole scuole, la difesa degli uffici periferici dello stato, l'ingresso nell’Unione dei comuni, etc. Tralascio quelli più complessi sulla crisi economica che all'Elba è più devastante che altrove. Ma chi sa se l’accolito leghista non riesca ad imporre ai ministri del governo Berlusconi, in primis a Matteoli, la soluzione dei nostri problemi? Damiani è candidato a sindaco di Portoferraio per la Lega Nord, un partito che a Roma dispone di tanti ministri e, presuppongo, sia appoggiato pure dai movimenti autonomisti presenti sull’isola… che dopo quindici anni si realizzi la cancellazione del PNAT, quello da loro tanto odiato? Bossi, intanto, è riuscito a gettare a mare oltre 400mila euro dei cittadini non facendo accorpare, per meri calcoli di bottega, il voto europeo con quello referendario. La Lega ha ricattato il PdL: sì alla Bossi-Tax, no all'election day. Con Damiano ci conosciamo da molti anni, ancor prima che si candidasse (invano) a Sindaco di Rio nell’Elba, e proprio per questo mi permetto di dirgli come da maturo capo del leghismo elbano poteva evitare quell’attacco al giovane segretario del circolo del Partito Democratico di Rio Marina, la sua è stata una scivolosa difesa d’ufficio al Popolo della Libertà (con quale obiettivo?). Ma per restare in clima pasquale e stemperare gli animi, cito a Damiani un passo evangelico: «Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?» Mt. 7,3