10 aprile 2009

Le chiese protestanti difendono da sempre i principi di libertà e laicità. Perché? Ce lo spiega il teologo valdese (3)

sardellimichela@gmail.com - Il principio della sacralità della vita porta la Chiesa romana a proclama­re Inviolabile anche il puro corpo biologico. In quanto dono di Dio. Ma la Parola biblica, fondamento della fede per tutti I cristiani, cosa cl dice a proposito del corpo, e più In genera­le del vivere e morire? «Intanto, credo che la categoria di sacralità aiuti sempre poco; appli­cata alla vita biologica (ammesso che si sia d'accordo su come defi­nirla) confonde, più che chiarire. La Bibbia chiama "vita" l'esistenza umana vista nel suo rapporto con Dio. Nell'Evangelo di Giovanni, la stessa vita terrena, intesa in que­sto rapporto, viene spesso chiama­ta "eterna". La vita biologica è evi­dentemente il presupposto mate­riale per la "vita" in senso biblico, e dunque ci chiama a una respon­sabilità decisiva. Rispetto al mori­re, la testimonianza della Scrittu­ra presenta spesso una serenità che noi abbiamo perso: il morire fa parte della vita, anche nell'Anti­co Testamento, dove in generale l'orizzonte della risurrezione non è centrale. La fede cristiana, in ogni caso, legge la vita terrena, nella sua fragilità e nella sua ambi­guità, come una promessa. In Ge­sù, Dio si lega a questa vita e alle sue precarietà. Non ne risolve gli enigmi come per magia, ma la prende con sé. Fino alla morte e oltre». Da l’Unità del 19 marzo 2009