10 giugno 2009

SBARRE AL PORTO DI PIOMBINO, Giovanni Fratini: ma quella riunione non poteva essere fatta prima?

gfratini@tiscali.it - Andrà a finire come le barriere antiterrorismo installate qualche tempo fa e poi smontate dopo che qualcuno ha scoperto che nessuna normativa internazionale od europea obbligava a metterle o la nuova “pensata” della Autorità portuale sarà una cosa seria? Confessiamo che non abbiamo ancora bene approfondito la materia, ma anche questa volta il riferimento fatto dal Segretario generale Avv. Paola Mancuso, ad una non ben precisata “normativa internazionale” ci lascia molto interdetti (…) Abbiamo tanto la sensazione che, come è successo per le barriere a Portoferraio, anche questa volta siano state interpretate le direttive e le norme in materia di sicurezza un po’ troppo rigidamente; che gli organi di gestione dell’Autorità abbiano voluto essere più realisti del re (…) E’ prevista per la prossima settimana una riunione della Autorità con l’Azienda di promozione turistica, le Amministrazioni comunali, le Associazioni di categoria e le Compagnie di navigazione. Ma questa riunione non poteva essere fatta prima? Innovazioni così rilevanti nella definizione delle procedure di imbarco sarebbe bene che non venissero prese “clandestinamente” senza una preventiva consultazione di chi rappresenta i cittadini residenti, gli interessi economici dell’isola e le Società marittime (…) Se inoltre la realizzazione dei caselli la si deve alla necessità di garantire condizioni di sicurezza nella zona portuale o nei traghetti, non comprendiamo come si possa essere più tranquilli con il semplice controllo del biglietto di imbarco. Anche perché è molto improbabile che un terrorista dichiari al casellante o scriva sul biglietto di avere all’interno del proprio automezzo qualche chilo di tritolo! (…) Giovanni Fratini