COSA SIGNIFICA VIVERE DA DISABILE! Ma la mamma degli scemi è sempre gravida
ornella.vai@alice.it - Mi scrive l’anonimo Handy: «Vorrei invece che veniste tutti a Capoliveri a mangiare in un ristorante qualsiasi, ma attenzione bene, a parcheggiare la macchina in piazza, come usa fare la signora Vai, cosi la piazza sarebbe piena di macchine dalle 19.30 alle 22.00. Non ci sono diritti assoluti, lei può entrare dove vuole, ma deve parcheggiare dove è previsto dal codice della strada in un comune parcheggio oppure negli spazi riservati ai disabili che a Capoliveri ci sono! Poi se vuole visto che è disabile parcheggi pure nei suoli pubblici». All’anonimo Handy ricordo che tali spazi sono molto distanti dalla piazza oppure sono in discesa. Io mi sono definita disabile, in effetti dovrei definirmi diversamente abile e sai perché? Perché se sono penalizzata nell'uso delle braccia e delle gambe, sono stata dotata da madre natura di un cervello che molti vorrebbero avere. E poi, caro Handy, sgradito anche nella scelta del nome, onde tu non continui a sparare ca@@ate, ed a chiamare i vigili, ti faccio presente che io non parcheggio dove mi pare, osservo la legge, cosa che in questo paese molti non fanno, e, quando parcheggio in piazza, lo faccio nell'esercizio di un mio diritto che ti cito:"la circolazione e la sosta sono consentite nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali così come definite dall'art. 3 del D. Lgs. 30 aprile1992 n. 285, qualora sia autorizzato l'accesso anche ad una sola categoria di veicoli per l'espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità”. Il contrassegno ha valore strettamente personale, non è vincolato ad uno specifico veicolo ed ha valore su tutto il territorio nazionale. Ornella