25 luglio 2009

ELBA, tutto bene madama la marchesa? NO: occorrere una scelta condivisa per riforme innovative e una nuova classe dirigente

elio.bianchi@alice.it - L’Elba dal punto di vista “strutturale” è una isola meravigliosa, così come tutto l’Arcipelago toscano, con un mare splendido, spiagge esclusive ed un entroterra ricco di storia e bellezze naturali. Alla naturalità di questa Perla del Tirreno l’uomo ha via-via consolidato una sovra-struttura fatta di un “nuovo” episodico che stenta a decollare ed un arretratezza diffusa frutto di spinte egoistiche-corporative e di un lasciar fare che ha trovato sponda in classi dirigenti poco lungimiranti. Tutto ciò è una palla al piede che frena il rilancio attrattivo dell’Isola. Una parte consistente della popolazione elbana, per vari motivi, non ha ancora accettato fino in fondo le conseguenze che un esclusivo sviluppo turistico-ricettivo comporta, inoltre, tutto si vuole fare coesistere con abitudini “tradizionali”. Occorre, invece, spirito di adattamento e rinunce ad interessi particolari a favore di un interesse generale. Gli eventi, che in questi anni hanno penalizzato fortemente l’immagine esterna e fatto scendere nelle classifiche nazionali le nostre località marine, sono noti a tutti: (1) espansioni urbanistiche ingiustificate che hanno snaturato l’equilibrio dell’offerta ricettiva dell’isola a scapito di una qualificazione delle strutture alberghiere e ricettive messe in difficoltà nel rapporto qualità/prezzo per rispondere ad una domanda turistica sempre più esigente; (2) episodi di malgoverno, scandali edilizi, attentati intimidatori ad attività produttive che hanno avuto eco sulla stampa locale e nazionale; (3) una resistenza diffusa ed organizzata nei confronti del Parco, dell’AMP e di competenti organizzazioni ambientaliste, atteggiamenti che non favoriscono uno sforzo comune per la qualificazione dell’Isola. A tutto ciò aggiungo un limite “umano” nell’accoglienza, nella disponibilità, nella cortesia uno spirito di sevizio che nei confronti dell’ospite-cliente stenta a crescere ed a migliorare da parte di residenti e lavoratori dell’Elba. Occorrerebbe, invece, una scelta comune e condivisa da un ampio schieramento di forze politiche, istituzionali ed economiche, in definitiva: quella “nuova classe dirigente” che apra un ciclo di riforme innovative per l’Elba e le altre isole dell’Arcipelago toscano. Elio Bianchi