12 agosto 2009

SALVATE LA TORRE DEL GIOVE. Un appello rimasto inascoltato... che sia perché il vecchio maniero è visto da pochi?

ilvicinato@libero.it - Era il marzo 2006 quanto, promosso dal Parco Minerario dell’Isola d’Elba, si tenne il seminario «La Montagna del Ferro: una risorsa storica e ambientale». Il professor Giuseppe Tanelli, aprendo i lavori, parlò dello stato di pericolo della Torre del Giove di Rio Marina e rivolse un appello ai Comuni affinché costituissero, insieme ai privati, un comitato per salvare il vecchio maniero dalle erbe infestanti che oramai lo avvolgevano. Mai un appello sittanto autorevole è rimasto così inascoltato! Tanelli rammentò come, durante il suo mandato di presidente del PNAT, aveva acquistato dai privati il Castello del Volterraio. Manufatto che oggi, con amarezza, dobbiamo constatare come il parco nazionale si sia ben guardato da valorizzare e strappare dal pericolo. Durante quel seminario, fra l’altro, emerse un legame fra la Torre del Giove, o Forte del Giogo, e il celebre dipinto della Venere del Botticelli. E’ quanto sostenne il professor Ivano Tognarini. Il collegamento è rappresentato da Simonetta Cattaneo, dipinta da Botticelli nelle vesti di Venere. Simonetta (morta nel 1476) era una donna di eccezionale bellezza, cantata dai poeti e, benché fosse la moglie di Marco Vespucci (cugino del famoso Americo), divenne l’amante di Giuliano de’ Medici. Le contrastate vicende sentimentali la fecero approdare a Piombino dopo la fuga da Genova. Tognarini, approfondì la rete pure dei rapporti diplomatici tra i Medici e gli Appiani, ripercorse le cause storiche e materiali della politica matrimoniale che in questo caso era rappresentata dallo sfruttamento delle risorse minerarie dell’Isola d’Elba. Fu proprio a seguito di questi intrecci che Simonetta ricevette in uso una porzione della “Montagna del ferro”, quella che comprendeva, per l’appunto, anche il Forte del Giogo (1459).