marchetti.lorenzo@tiscali.it - Anche nel mio partito, i Democratici di Sinistra, prevalse l’ala giustizialista che si confuse coi vari movimenti sorti in quel periodo. Troppe valutazioni furono espresse in modo affrettato e approssimativo, sia verso gli avversari sia nei riguardi degli stessi compagni di partito, o comunque di partiti alleati. L’insegnamento di Berlinguer, purtroppo, non servì a nulla. Giusta la questione morale, ma piena fiducia nell’operato della magistratura, e allora lasciamo che prima i giudici facciano il loro lavoro, e poi, a seguito dei loro verdetti agiamo nelle sedi politiche. Era il 12 ottobre 2005 quando, con la spettacolarità allora in voga, fu arrestato il vicesindaco Enrico Graziani. La responsabile provinciale di Alleanza Nazionale dichiarò: «Il tandem Amadio-Napoli evidentemente ha funzionato segno che siamo riusciti a creare un raccordo istituzionale fra il territorio e il governo. All’epoca, le reazioni della giunta di Campo furono sdegnose e sdegnate. Invece, a quanto pare, c’era poco da fare gli schizzinosi perché noi avevamo ragione da vendere». Proprio l’Amadio, insieme alla vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Angela Napoli, aveva sollevato sospetti sulla gestione del comune Campo nell’Elba. Le due donne, forse, non si resero conto del meccanismo innescato nel 2002. Dall'anno dopo, infatti, il vento di ponente (soffia da ovest verso est) salpato da Marina di Campo raggiunse Cavo, passando per Procchio e Portoferraio, Marciana Marina e Capoliveri. Finirono nel mirino degli inquirenti prefetti, amministratori pubblici, tecnici comunali, imprenditori e perfino un ministro. Lo stesso capitano dei carabinieri Salvatore Distefano che assieme al giudice Roberto Pennisi aveva indagato a largo raggio, finì pure lui sotto inchiesta per una storia di droga e ballerine. (prosegue) Lorenzo Marchetti