IL FERRO E IL SALE: gente dal carattere fiero e aspro con tanta voglia di lottare per un sogno di giustizia e riscatto sociale
gisecat3@yahoo.it - Attraverso i racconti di mio nonno ho imparato a conoscere gli altri minatori, i loro visi cotti dal sole e ricamati da rughe precoci, le mani callose, i corpi muscolosi sformati da fatiche bestiali; le morti precoci per silicosi, la malattia che otturava i polmoni con la micidiale polvere di silicio impedendo la normale respirazione; il carattere fiero e aspro, come il ferro che lavoravano; la generosità, la solidarietà, l’altruismo mai ostentati e anzi quasi selvaticamente nascosti; l’immensa disponibilità al sacrificio personale per badare alla famiglia e alle sue necessità; l’orgoglio di essere squadra, di saper tener testa alla direzione, se oltrepassava il segno; la capacità organizzativa, la voglia di lottare per un sogno di giustizia e di riscatto; la resistenza al padronato, con scioperi memorabili e poi, con l’avvento del fascismo, l’umiliazione di dover chinare la testa, di non essere più lega, di vedersi imbavagliati e ridotti a servi. E poi, negli anni della ventilata chiusura, ho assistito alla commossa difesa di quelle miniere da parte dei vecchi lavoratori, ormai in pensione; alla loro presenza nei cortei, accanto ai giovani, a rivendicare orgogliosamente, malgrado tutte le sofferenze patite, la loro storia, le loro lotte e a gridare l’irrinunciabile presenza mineraria sul territorio elbano. (… continua) Maria Gisella Catuogno